Florence henri

 

Nasce nel 1893 a New York da padre francese e madre tedesca. Nel 1895, alla morte della madre si trasferisce in Europa.

A Parigi inizia lo studio del pianoforte, specializzandosi in seguito con Busoni. Nel 1911 tiene due concerti a Londra.

A seguito della Prima Guerra Mondiale abbandona la carriera musicale e dal 1919 al 1923 vive tra Monaco e  Berlino dedicandosi allo studio della pittura. Nella capitale tedesca oltre a frequentare lo studio di Archipenko, conosce, tramite Karl Einstein molti esponenti delle avanguardie tra cui Majakowsky, Richter, Arp, Puni e Moholy-Nagy,  oltre ad altri artisti del Dadaismo e del Costruttivismo.

Dal 1924 si stabilisce a Parigi, dove segue i corsi dell’Académie moderne di Leger e Ozenfant e l’anno successivo partecipa alla grande esposizione parigina L’Art d’Aujourd’hui.

Nel 1927 realizza una serie di opere astratte caratterizzate dall’abbinamento di pittura e collage e si iscrive ai corsi estivi al Bauhaus di Dessau. In questo determinante periodo fa amicizia con Albers, Feininger, Kandinsky, Lucia Moholy,  Breuer e Gropius. Inizia ad usare sistematicamente il mezzo fotografico.

Nel 1928 rientra a Parigi portandovi un modo innovatore di usare la macchina fotografica, con le sue fotografie elabora un linguaggio che attraversa le esperienze del Costruttivismo e del Surrealismo. 

L’uso di elementi geometrici, di specchi o di speciali accorgimenti nella ripresa rendono enigmatiche queste immagini  che nella loro complessisità spaziale   si legano  perfettamente alle ricerche plastiche di  artisti come l’amico Van Doesburg.  Laszlo Moholy-Nagy scrive il primo saggio sulle sue foto astratte  per la rivista “I 10” pubblicata ad Amsterdam. 

Nel 1929 abbandona temporaneamente la pittura per dedicarsi interamente alla fotografia. Conosce Mondrian. Partecipa alle grandi esposizioni internazionali come “Photographie der Gegenwart” al Museo Folkwang di Essen e “Film und Foto” a Stoccarda. Con la grande crisi si riduce considerevolmente l’eredità dei genitori e apre uno studio di fotografia  realizzando foto pubblicitarie, di moda, ritratti e reportages. Inizia a dare lezioni di fotografia formando una nuova  generazione di fotografi tra cui Giselle Freund e Lisette Model.

Nel 1930 collabora a riviste quali “Cercle et Carré” e “l’Art Contemporain”,  tiene una mostra personale allo “Studio 28” di Parigi . Nel 1933 il Folkwang Kunstverein di Essen le dedica una esposizione personale. Nel corso degli anni trenta riprende la pratica della pittura che alterna con la fotografia fino agli anni ’50. Nei primi anni ’60 si trasferisce a Bellival, piccolo villaggio dell’Oise dove continua a dipingere e ad occuparsi della stampa dai vecchi negativi.

Muore a Compiegne il 24 luglio 1982.




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